DENDROBIUM KINGIANUM (scheda di coltivazione)

Sul Dendrobium Nobile Simone ha già scritto un esaustiva “esperienza di coltivazione”.

Di seguito, apprestandomi a regalare una pianta di Dendrobium Kingianum a Raffaella del – club degli epifolli – qualche consiglio per la sua coltivazione.

Da premettere che i Dendrobium si suddividono in 7 gruppi, a seconda di dove vivono e quindi delle loro esigenze climatiche, che devono essere conosciute in quanto incidono sul modo di coltivazione. Il Dendrobium Nobile ( clima monsonico fresco) e il Kingianum (clima semi-temperato Australe) sono, per quanto riguarda il periodo di riposo invernale, quindi “quasi simili, ma a differenza del primo, per il kingianum – durante l’inverno – il periodo di riposo dura meno e, quando ci sono giornate di sole una leggera nebulizzazione del substrato e delle foglie ogni 15/20 giorni la faccio, in quanto un substrato troppo bagnato con basse temperature farebbe soffrire la pianta. Leggi tutto “DENDROBIUM KINGIANUM (scheda di coltivazione)”

PSYCHOPSIS (scheda di coltivazione)

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Lo Psychopsis è sicuramente una delle mie tre orchidee preferite.

Se ne trovano di molte”varietà” (per usare un termine che non ha nulla di “tecnico” e che farà inorridire gli specialisti botanici), ma sicuramente le più commercializzate sono il mariposa Kalihi Alba e lo Psychopsis mariposa Green Valley oltre a quello che penso sia sicuramente un ibrido denominato “Special” o “Peloric” ( quello che non ha le “antenne”).

Tutte le specie o gli ibridi di questa pianta sono molto simili e qui sicuramente non vogliamo entrare nella tassonomia identificativa delle piante.

La cosa che più colpisce di questa pianta – e che suscita ammirazione da parte dei profani ma anche degli estimatori – è la forma e le dimensioni del fiore…. Sembra una farfalla, con lunghe antenne e stupendi colori. Leggi tutto “PSYCHOPSIS (scheda di coltivazione)”

EPIDENDRUM RADICANS (scheda di coltivazione)

L’epidendrum Radicans è stata una delle mie prime orchidee essendo facilissima da coltivare.

In rete si trovano molte notizie contrastanti sulla sua coltivazione.

Come non mi stancherò mai di ripetere… Informatevi sul suo habitat naturale, osservate la pianta e analizzate il vostro ambiente e poi, se volete, prendete spunto dalle nostre note di coltivazione fatta in casa. Le schede di coltivazione sono il punto di partenza, dovrebbero essere utilizzate solo come guida e dovrebbero essere adattate alle proprie esigenze. Per questo riprendo qui un vecchio mio intervento, aggiornato dopo qualche anno della coltivazione dell’Epidendrum Radicans.

Questa la mia esperienza e come la coltivo con discreto successo.

Generalità.

Mi aveva colpito il fatto che i fiori fossero tutti raggruppati in palle nella parte più alta della pianta, oltre al fatto che fosse comunemente commercializzata in quattro “vivaci” colori e cioè il rosso, l’ arancione, il giallo e il viola. Ma ve ne sono anche di altri colori essendo questa pianta presente con centinaia di “specie” diverse. Leggi tutto “EPIDENDRUM RADICANS (scheda di coltivazione)”

COELOGYNE CRISTATA – (scheda di coltivazione)

di Gioachino.

In internet si trovano numerose schede di coltivazione sulla Coelogyne Cristata; molte prendono spunto da quella che si trova sul sito di Patrizio De Priori “ Orchidee, ti racconto” e in particolar modo a quanto esposto in questo link inerente il genere Coelogyne, di cui consigliamo la lettura a tutti gli interessati.

La Coelogyne Cristata è una pianta originaria delle montagne del sud est asiatico, dell’ Asia centrale quali quelle Himalayane o del Buthan, dell’ Asia meridionale quali quelle del Nepal . Si trovano inoltre anche in Cina, in Thailandia, nel Tibet e, senza voler fare un lungo elenco di località, si può dire che il suo habitat naturale sono le montagne e foreste muschiose comprese tra i 1500 e 2600 m/slm .

In natura cresce su alberi e rocce – immersi nella nebbia e nell’umidità – ricoperte da muschio in un ambiente che è caratterizzato da estati piovose e inverni freddi e “secchi”. In queste condizioni, specialmente l’inverno esse si trovano spesso quasi completamente esposte al sole.

Si tenga però presente che nella coltivazione delle orchidee la parola “secco” non dovrebbe esiste a causa del clima, delle fitte nebbie e dell’umidità presenti nel loro habitat naturale. Quando uso la parola “secco” intendo dire privo di irrigazione. In effetti in inverno, vista la scarsità di pioggia nel loro habitat alcune giornate possono essere molto luminose ( la vegetazione degli alberi è meno folta), ma, nella stragran parte delle giornate, passano il loro periodo di “astinenza dall’acqua” in ambiente nebbioso o nuvoloso quindi pieno d’umidità.

Di seguito condivido con tutti i lettori la mia esperienza con questo meravigliosa orchidea che per me è e resta la regina delle orchidee!

Ringrazio l’amico Ugo di Baselga di Pinè per avermi consigliato la sua coltivazione.

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