di Marco Malacarne.
Generalità
Il genere Thecopus comprende solo due specie molto simili tra loro: Thecopus maingayi e Thecopus secunda.
Thecopus maingayi è una pianta epifita di medie dimensioni a crescita simpodiale. Gli pseudobulbi sono alti 2-3 cm e larghi circa 1-1,5 cm e portano una singola foglia lunga 10-15 cm.
L’infiorescenza pendula, emessa dalla base dello pseudobulbo, porta fino a 10 fiori di colore verdi con maculature rosse o marroni più o meno evidenti. Il labello è bianco a volte maculato. I fiori, larghi circa 2-2,5 cm, durano circa 2 settimane e si aprono in rapida successione sullo stelo.
Habitat.
Thecopus maingayi è originario delle foreste di bassa quota di Tailandia, Malesia, Vietnam e Borneo. Questa specie cresce come terrestre sui ripidi pendii granitici delle valli dei torrenti oppure come epifita sugli alberi nelle stesse valli.
Temperatura
Questa specie, essendo originaria di foreste tropicali di bassa quota, cresce bene in una serra intermedio-calda, la pianta è in crescita attiva nei mesi primaverili ed estivi, in autunno inverno gli pseudobulbi maturano e la pianta entra in una sorta di riposo vegetativo. Durante il riposo bisogna va comunque annaffiata e concimata per mantenere sempre il substrato abbastanza umido. La pianta ama una temperatura abbastanza elevata, in inverno tengo 15°C come temperatura minima e in estate la temperatura sale anche oltre i 35°C.
Luce
La pianta ama una posizione di mezz’ombra, anche posizioni sono comunque tollerate, non bisogna però assolutamente esporre questa specie ai raggi diretti del sole, soprattutto durante i mesi estivi.
Umidità
La pianta gradisce un buon livello di umidità, almeno del 70%, durante tutto l’anno.
Acqua
Come per tutte le altre piante che coltivo, per le bagnature utilizzo solamente acqua da osmosi inversa a cui aggiungo sali fino a raggiungere circa 400 µS/cm di conducibilità e un pH intorno a 5,5-6,5. La pianta va innaffiata soprattutto durante il periodo primaverile-estivo. Il substrato deve asciugare leggermente tra una bagnatura e l’altra, questa specie è abbastanza sensibile ai ristagni idrici sia nel substrato sia tra le nuove vegetazioni in crescita.
Fertilizzazioni
Thecopus maingayi ama essere fertilizzato frequentemente durante il periodo di crescita: i nuovi pseudobulbi in formazione necessitano di molto nutrimento per raggiungere la maturazione e diventare più grossi dei precedenti. In inverno diradare un poco le concimazioni.
Ventilazione
Mantenere sempre una buona ventilazione. Le nuove vegetazioni in crescita sono sensibili ai ristagni idrici e marciscono facilmente, gli pseudobulbi maturi sono in generale abbastanza resistenti, ma non tollerano comunque l’aria stagnate.
Media e rinvaso
Per questa specie utilizzo di bark medio e la pianta viene posta dentro un vaso forato sulle pareti appena più grande del precedente. I rinvasi sono ben sopportati, in ogni caso comunque è buona regola non disturbare la pianta se non sia hanno problemi di degradazione del substrato oppure se il vaso è diventato troppo stretto.
Altro – curiosità
Thecopus maingayi è una pianta poco nota nelle collezioni e purtroppo è anche abbastanza difficile da reperire, ho avuto la fortuna di trovarla su un catalogo di un rivenditore tedesco e devo dire che merita di essere aggiunta alla collezione. La sua coltivazione è facile e la pianta non sembra particolarmente soggetta a parassiti.