di Marco Malacarne.
Generalità
Il genere Gastrochilus comprende 52 specie originarie dell’Asia orientale. La specie appartenenti a questo genere sono a crescita monopodiale e presentano foglie molto ravvicinate inserite su un corto stelo, come struttura assomigliano un po’ alle Phalaenopsis. Le infiorescenze vengono emesse lungo lo stelo, solitamente sono molto corte e portano numerosi fiori molto ravvicinati.
Gastrochilus retrocallus è una specie un po’ diversa dalle altre appartenenti al genere Gastrochilus, la pianta è molto piccola e le infiorescenze portano pochi fiori. Per molto tempo infatti questa specie è stata classificata come Haraella retrocalla, nome con cui è molto nota tra gli appassionati orchidofili.
Gastrochilus retrocallus è una piccola specie epifita originaria dell’isola di Taiwan, presenta un corto fusto lungo al massimo 2 cm che porta numerose foglie carnose e di colore verde brillante. Le foglie, disposte a ventaglio, sono lunghe 3-7 cm e larghe 0,8-1,1 cm.
Le numerose infiorescenze vengono emesse soprattutto durante il periodo primaverile-estivo e portano solitamente 3 fiori molto profumati che si aprono in lenta successione. Solitamente il fiore successivo si apre dopo l’appassimento del precedente.
I fiori sono grandi in relazione alle dimensioni della pianta, sono larghi circa 2 cm. I petali sono giallo chiaro, mente il labello è molto appariscente: presenta delle macchie rosso-violacee su sfondo giallo ed è anche contornato da numerosi peli.
Habitat
Gastrochilus retrocallus è originario dell’isola di Taiwan dove cresce in foreste decidue tra i 500 e i 1500m di altitudine
Temperatura
Si tratta di una pianta molto adattabile alle diverse temperature ed è anche poco esigente. Coltivo la mia pianta in serra con tutte le altre orchidee, la temperatura minima invernale non scende mai sotto i 15-17°C e in estate si toccano i 35°C senza che la pianta mostri alcun segno di sofferenza, al contrario fiorisce copiosamente dalla primavera all’autunno e produce anche qualche fiore in inverno.
Luce
Gastrochilus retrocallus non tollera la luce solare diretta, soprattutto nei mesi estivi, ma necessita comunque di una discreta luminosità per fiorire adeguatamente. Se la pianta produce foglie verde chiaro-giallastre e deboli vuol dire che la luce è troppo poca ed è bene spostarla in una posizione più luminosa.
Umidità
Generalmente questa specie viene coltivata su montata zattera e non ama particolarmente avere lo sfagno tra le radici; necessita quindi di un’elevata umidità, intorno al 75-80% durante tutto l’anno. In estate l’alta umidità è mantenuta grazie a frequenti nebulizzazioni effettuate grazie all’utilizzo di un impianto apposito.
Acqua
Gastrochilus retrocallus è una miniatura a crescita abbastanza lenta e che non va mai a riposo, non ha quindi bisogno di grandi quantità di concime. Personalmente utilizzo sempre acqua da osmosi inversa a cui addiziono sali nutritivi fino a raggiungere una conducibilità di circa 400µS/cm.
Fertilizzazioni
Fertilizzare ad ogni bagnatura utilizzando concime molto diluito. In inverno concimare una volta a settimana.
Ventilazione
Questa specie è soggetta ad attacchi fungini, in particolare di Pythium, che causano la morte della pianta in pochi giorni e quasi sempre quando compaiono i primi sintomi della malattia, viste le ridotte dimensioni della pianta, è già troppo tardi. È quindi necessario mantenere un’ottima ventilazione durante tutto l’anno. Prestare particolare attenzione soprattutto in autunno-inverno quando l’umidità esterna si alza e le temperature si abbassano.
Media e rinvaso
Coltivo le mie piante montate su piccole zattere di sughero senza sfagno o altri substrati tra le radici. Ho visto che nelle mie condizioni l’aggiunta di sfagno o muschio causa quasi sempre marciumi. Gastrochilus retrocallus emette numerose piccole radici che si attaccano facilmente al pezzo di corteccia di sughero aggrappandosi saldamente. Se viene coltivata su zattera non è necessario alcun rinvaso, al massimo è necessario dividere il cespo se la pianta accestisce troppo.
Alcuni appassionati preferiscono coltivare Gastrochilus retrocallus in vaso: in questo caso bisogna prestare assoluta attenzione ai ristagni idrici ed è necessario utilizzare un composto molto drenante e che asciughi velocemente. È assolutamente da evitare lo sfagno.
Le piantine che si comprano alle mostre e che provengono dalla Tailandia o da Taiwan vanno immediatamente rinvasate o montate su zattera.
Altro – curiosità
Gastrochilus retrocallus è una specie ormai molto comune nelle collezioni degli appassionati europei, ma a mio avviso merita sempre di essere coltivata visto anche il poco spazio che occupa e la sua grande adattabilità.
Dopo un paio di insuccessi (con conseguente perdita della pianta) sono finalmente riuscito a trovare il giusto metodo di coltivazione. La piantina che acquistai ormai 4 anni fa ha accestito notevolmente e l’anno scorso è stata divisa in 4 diversi esemplari.
Si tratta anche di una specie molto profumata: durante il giorno i piccoli fiori emanano un forte e gradevole aroma con note di limone, se più di un fiore è aperto contemporaneamente il piacevole aroma riempie facilmente la serra.