Settembre…
La mattina il sole tarda ad alzarsi e quello che resta delle giornate estive si accorcia sempre più!
“Come il sole di settembre, quando ormai l’estate se ne va” recita il testo di una canzone…
Le grigie penombre mattutine lentamente si tingono di bianco che, in poco tempo muta in azzurro… ma il lasso di tempo prima di andare al lavoro che dedico al mattino alle mie piante, si accorcia sempre più.
E’ quasi ora di andare e solo ora i raggi superano la montagna inondando l’ambiente di un tiepido sole, di una luce calda ma non più così intensa come nei mesi precedenti. E’ questo il momento che prediligo della giornata, sia che questo momento avvenga poco dopo le 5 del mattino come nei giorni di fine giugno (e cioè in pieno solstizio d’estate) che come oggi, quando per veder sorgere il sole – da dietro la montagna, sono dovute arrivare le 7 e 30.
Già… Settembre chiude l’estate, “e come sempre, in questo periodo dell’anno mi sento addosso lo sguardo del tempo” (cit. Róbert Hász)…
Ma settembre, soprattutto quello di quest’anno, è anche il mese di una felicità sommessa, dopo mesi di chiusura forzata, di felicità in quanto per la maggior parte delle orchidee è giunto il tempo di capitalizzare tutta l’attività primaverile ed estiva (i nuovi getti floreali cominciano a far capolino 🙂 ), di una felicità mista però anche a malinconia dovuta all’accorciarsi delle giornate, ai colori delle foglie e della luce, alla consapevolezza che un’altra estate sta finendo!
Ma torniamo alla capitalizzazione del lavoro svolto, che vale anche per molte Catasetinae, cercando di allontanare la malinconia . E’ in settembre che queste piante cominciano a dare i frutti della coltivazione iniziata in primavera. Certo, i fiori possono “sbocciare” anche, e soprattutto, a foglie cadute e cioè verso la fine dell’anno , ultimo segnale di vitalità prima di entrare nella dormienza invernale, ma sinceramente preferisco vedere una pianta fiorita con i colori dei fiori in contrasto ancora con le foglie verdi piuttosto che vederli spuntare da uno pseudobulbo oramai spoglio!
E’ un bel vedere che avviene su alcune piante se il coltivatore ha rispettato le esigenze delle stesse.
Le differenti “epoche” di fioritura dipendono da molti fattori tra cui il clima e il sistema di coltivazione. Le Catasetinae provengono per lo più dai paesi del centro e sud America, dove vi è un clima tropicale e/o equatoriale con zone climatiche diverse tra loro a seconda esse crescano nelle “tierras calientes” o in quelle “templadas”.
Scontato e naturale è che il clima della Colombia, quello del lungo Messico, della Bolivia o dell’Ecuador, del Venezuela o dell’immenso Brasile siano “abbastanza” diversi, ma molto genericamente possiamo dire che le Catasetinae prosperano al meglio ove vi sia un habitat che riproduce il clima tropicale, con l’alternarsi delle due stagioni monsoniche e cioè, durante la dormienza l’assenza di piogge (monsone invernale) e durante la crescita attiva, abbondanza di acqua e di caldo (monsone estivo).
Nelle nostre case – o per meglio dire alle nostre latitudini – dove, di solito, gli inverni sono freddi, caratterizzati da abbondanti precipitazioni e le estati sono calde se non torride ma soprattutto poco piovose, si deve cercare di far passare al meglio alle nostre Catasetinae un periodo che se non è letteralmente il contrario di quello che hanno in natura, poco ci manca. Un periodo secco che va da dicembre a marzo, cominciando le irrigazioni a ” pioggerellina” da aprile a maggio (e cioè quando le nuove radici hanno raggiunto una discreta lunghezza e vitalità “assorbente”), passando a giugno dove deve cominciare il periodo degli acquazzoni che si prolungheranno sino a tarda estate/inizio autunno.
Se si riesce a far ciò, ovviamente sempre osservando la pianta e cogliendo i segnali che ci comunica, gli pseudobulbi immagazzineranno acqua, assumendo la classica forma di “botte”, che conterrà riserve d’acqua e di nutrimento che favorirà sia la fioritura senza stress che il passaggio dell’inverno e del lungo “letargo”.
Rammentiamo ancora una volta che queste piante amano il caldo e che anche durante la dormienza (e cioè a pianta completamente asciutta) andare sotto i 12 ° è rischioso per la salute della pianta.
Solo esse e poche altre orchidee subiscono un cambiamento radicale nel corso del loro annuale ciclo vitale, cambiamento basato su condizioni fondamentalmente stagionali dove l’abbinata di acqua e freddo non esiste!
Cercare di “imitare” fedelmente l’habitat naturale delle Catasetinae vi darà grandi soddisfazioni ottenendo degli stupendi risultati.
Per le foto delle fioriture delle piante mostrate in questo articolo… ai prossimi articoli!