Oramai la mia collezione di Catasetinae sta divenendo “eccessiva” per i davanzali di un appartamento… alla luce del fatto che anche altre orchidee gradiscono una forte luminosità!
Questo “genere” è sicuramente bellissimo e irresistibile. 🙂
E l’interesse lo dimostra le statistiche degli accessi ai 2 articoli – su queste “pagine di diario” – in merito alla Fredclarkeara After Dark e cioè un ibrido di questo gruppo di orchidee.
Questo gruppo comprende “solo” 8 generi simili ma diversi ( Mormodes, Clowesiane, Cycnoches, Catasetum e altre meno note) compresi ovviamente tutti i loro ibridi.
Senza dilungarsi oltre, al fine di comprendere il loro habitat naturale, è importante sapere che sono diffuse tra le pianure tropicali dell’ America centro meridionale fino ad arrivare ad altitudini di circa 1.500 metri slm. Altra cosa da sapere è che quasi tutte emettono una piacevole fragranza ( o profumo) che permette di attirare l’insetto che deve provvedere alla loro impollinazione.
La pianta in oggetto è un ibrido primario prodotto tra la Cycnoches Warscewiczii e la Mormodes Badia.
La sua coltivazione è pressochè simile a quella della Fredclarkeara After Dark, anche se le inflorescenze nascono dal “tronco” della pianta e non alla base, producono da 3 a 10 fiori di uno stupendo giallo cerato con fragranza che assomiglia alle gelatine zuccherate al sapor di banana.
Ho notato che molti dei nostri lettori coltivano queste piante in vasi piuttosto grandi…
Un grande esperto Americano mi ha svelato un segreto…. queste piante vanno coltivate in vasi relativamente piccoli, quello che praticamente consigliano anche per i Cymbidium.
Altro piccolo segreto per far rifiorire queste piante è:
a) coltivarle in un substrato che trattenga l’umidità ma fornisca un ottimo drenaggio ( io uso sfagno, perlite e bark di pezzatura media in parti uguali )
b) al fine possano perdere le foglie ed entrare in dormienza “profonda” (dormienza che di solito avviene in inverno dopo la fioritura) – arrivati a fine dicembre, inizi di gennaio – sospendere completamente le irrigazioni
Contemporaneamente a quanto scritto nel punto b) ridurre l’intensità luminosa e portare le piante in una zona molto più fresca (12 – 15°) di dove hanno compiuto il loro ciclo vegetativo (20-25°). Le alte luminosità e le temperature calde sicuramente non fanno perdere loro le foglie o quantomeno ritarderanno la loro caduta, sfasando tutto il loro ciclo vegetativo.
Ovviamente queste piante durante il ciclo vegetativo possono andare anche qualche grado sopra i 30°, sopportando uno sbalzo termico di oltre 10° tra giorno e notte…. ma solo durante la crescita e cioè durante l’estate.
L’inverno sotto i 12° non oserei provare! 🙂
Altro discorso il rinvaso… e lo stato delle radici vecchie che molti coltivatori tagliano quasi completamente con uno strumento sterile, in quanto la mancanza di substrato attorno alle radici impedisce sicuramente la loro marciscenza.
Pur lasciando personalmente sempre tutte le radici, sino ad ora non ho mai avuto problemi in quanto irrigo solo quando i nuovi pseudobulbi hanno adeguata forza per “asciugare” il substrato.
Domani però voglio controllare una delle mie prime Fredclarkeara After Dark (quella nella foto qui sotto), che avrei dovuto rinvasare prima della nascita dei due nuovi pseudobulbi e che non rinvaso da oltre 2 anni…. non è il momento giusto ma la stesura di quest’articolo mi ha indotto una curiosità in merito…
Se interessa sarà argomento per una futura lettura!
Buona coltivazione a tutti!
Aggiornamento del 27 ottobre 2020.
Di seguito alcune foto della fioritura avvenuta nel mese di ottobre 2020.
Due appunti da condividere in queste pagine di “diario”.
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Da aprile (prime foto di questo articolo), dove la pianta era fiorita e stava emettendo un nuovo pseudobulbo, a fine ottobre e cioè alla seconda e completa fioritura dell’anno 2020 (galleria fotografica sotto).
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La luce diretta, a differenza di altre catasetinae rovina i fiori. Si veda l’ultima foto della galleria seguente. Il prossimo anno la fase di apertura dei boccioli sarà schermata da una tenda.
Galleria fotografica fioritura ottobre 2020
Aggiornamento 31/12/2020.
Terza ed ultima fioritura del 2020.
La pianta è completamente “nuda” 🙂 .
Presenta due rami floreali, il primo icon inizi di sfioritura e il secondo con i boccioli che devono ancora aprirsi e che lo faranno a giorni.
Questa pianta non vuole proprio lasciare il calduccio dell’appartamento! 🙂
Ciao Gioachino, qua di nuovo a chiedere il tuo consiglio.
Questa volta per la mia nuovissima Jumbo Puff (si, nel frattempo alla mia collezione di catasetinae se ne sono aggiunte altre 3).
La pianta mi sembrava in buone condizioni, tralasciando il substrato in fibra di cocco che ho scoperto quest’anno lo odio più del puro sfagno.
Oggi però afferrandola male ho smosso un po’ il substrato che si é tolto ed ho visto la base delle nuove vegetazioni, entrambe hanno solo 2-3 radici e mi sembrano anche molto corte.
Avendola ricevuta umida e vedendo la grandezza delle nuove vegetazioni (più di 30 cm) ho pensato fosse già pronta per le innaffiature.
Però adesso questa nuova scoperta mi spiazza un po’, é troppo tardi e “pericoloso” per un rinvaso giusto per constatare se tutto va bene?
https://postimg.cc/gallery/P5yD7bw
Come sempre grazie.
Carlotta
Ciao Carlotta.
Felice che la coltivazione delle Catasetinae ti stia appassionando!
Foto 1.
Bella pianta, sembra turgida e ben tenuta, e i due nuovi pseudobulbi, giunti a maturazione, ti daranno sicuramente dei bei fiori.
Non è semplice avere due pseudobulbi che crescono in contemporanea allo stesso stadio vegetativo!
Se riesci a farli crescere bene il prossimo anno potrai dividerli per avere più piante per te o da regalare. Il prossimo articolo (in pubblicazione domani) mostrerà passo per passo, con foto, come dividere una Catasetinae e nello specifico una Fredclarkeara After Dark.
Foto 2 e 3.
Anche alla base la pianta sembra in perfette condizioni, e ti posso garantire che smuovendo leggermente il substrato non ti permette di vedere tutto l’apparato radicale e la sua lunghezza. Una pianta di quelle dimensioni ha sicuramente altrettanto lunghezza in radici. Il numero delle stesse non conta.
Se guardi la terza foto dell’articolo vedrai che quando l’ho acquistata anche la mia era in fibra di cocco. Stesso venditore? 🙂
La fibra di cocco non piace neanche a me, ma è molto pratica, trattiene l’umidità, è leggera, ti permette una buona areazione e un ottimo drenaggio, ha un pH stabile, forse più dei mix che faccio tra perlite, argilla e bark. Come lo sfagno però va sostituita almeno ogni anno anche alla luce del fatto che in 6 mesi queste piante vanno fertilizzate abbondantemente e irrigate altrettanto! Ergo sfagno e fibra di cocco si deteriorano.
Quindi considerando che la Jumbo Puff è una delle Catasetinae che fiorisce precocemente ( verso settembre – ottobre la vedrai sicuramente fiorita se non prima) personalmente attenderei la fioritura e rinvaserei quando la pianta è entrata in dormienza o verso febbraio marzo del prossimo anno, prima cioè della nuova ripresa vegetativa.
Sicuramente non è quello che volevi sentirti dire 🙂 e siccome io non credo ai “dogmi” puoi optare (a tuo rischio e pericolo ovviamente) all’ alternativa che tu lo faccia già da adesso.
In questo caso estrai la pianta, metti l’apparato radicale sotto l’acqua corrente non ad elevata pressione, acqua appena tiepida che gli scorra dall’alto al basso, dalla punta apicale alle radici, in modo che lavi via il più possibile la fibra di cocco stando molto attenta a non rovinare le radici attive. Se si rompono rischi di compromettere oltre che la fioritura la vita della pianta stessa. Le radici attive di queste piante sono fragili come il cristallo!
Ne vale la pena per soddisfare una legittima curiosità considerando che la pianta sembra in ottima salute?
A te l’ardua sentenza!
Spero di averti risposto.
Ciao e grazie per la visita!
Ciao Gioachino! Grazie per i tuoi preziosissimi consigli!
Quando ho ricevuto la pianta ho notato qualche somiglianza di vaso e substrato rispetto alla tua ?potrebbe essere stesso venditore.?
Seguirò il tuo consiglio ed aspetterò la prossima stagione di rinvaso sperando anche in qualche bel fiore nel mentre.
Meglio non rischiare!
Non vedo l’ora di leggere il prossimo articolo che come gli altri sarà sicuramente interessante e d’aiuto.
Grazie ancora!
Carlotta