Dire Dendrobium, come dire Coelogyne o Catasetinae, è un termine molto generico…. si indica un genere, che può essere, come soprattutto nei primi in due casi, molto vasto e comprendere numerosissime specie. Sono insomma orchidee che appartengono ad un “gruppo”, ad una vasta famiglia ma che possono avere condizioni di coltivazione molto diverse tra loro. Quante volte ho sentito dire che entrambi questi gruppi si coltivano allo stesso modo. Eppure ci sono specie da serra fredda, intermedia e calda in entrambi i gruppi.
L’ amethystoglossum è un Dendrobium dove la differente coltivazione estate/inverno è sicuramente meno marcata di quella dell’Australiano Dendrobium kingianum o del più conosciuto Dendrobium nobile compresi tutti i suoi ibridi.
Un Dendrobium affascinante, considerato da serra intermedia ma che ho coltivato al limite della serra fredda e vi spiegherò il perché!
Generalità.
Vive con le radici che penetrano nelle fessure delle rocce e tra di esse (è una pianta litofita), su scogliere calcaree coperte di muschio (è pianta classificata nella sezione Calcarifera), nelle Filippine, ad altitudini sui 1500 metri, nelle isole-stato dell’Asia sud-orientale – e più precisamente sull’isola di Luzon – che è la più grande e popolosa per abitanti, con popolazione quasi uguale a quella italiana. Sono isole caratterizzate da una stagione asciutta (da novembre ad aprile) e da una stagione piovosa e molto umida, dove le piogge sono abbondanti da maggio ad ottobre con medie di pioggia altissime nei mesi di luglio ed agosto. Per meglio comprendere, le precipitazioni di agosto sono più di 50 volte maggiori di quelle di gennaio!
Temperature e inflorescenze.
Una specie litofita, piuttosto impegnativa come dimensione (60-70 cm), con medie minime di 13° (in inverno) e massime di 22°-25° (in estate) … una pianta sicuramente da serra intermedia ma che saprà ripagarvi della vostra attenzione nella coltivazione con stupende fioriture dal color bianco e viola, profumate e a grappolo pendente. Sempre che abbiate un idoneo ambiente per coltivarla, in quanto è nella coltivazione sicuramente più impegnativa, come già ribadito, di altri dendrobium.
Classificarla correttamente, se sia un’orchidea da temperatura intermedia–calda oppure intermedia-fredda è piuttosto soggettivo, così come descritto nel precedente articolo sulla Coelogyne Linda Buckley. Nel suo habitat naturale vive alle altitudini citate e cioè a circa 1500 metri. All’ombra e con movimento d’aria ha resistito alle estati torride cittadine, esposta a nord, con temperature diurne superiori ai 30°. In fase di riposo non scenderei sotto gli 11/12° purché asciutta. La pianta fiorisce nel tardo inverno o in primavera, dopo il periodo di riposo. Come si può notare dalla foto sotto con steli floreali in sequenza.
Umidità.
Nel suo habitat naturale ha sempre umidità superiore all’80% con punte in estate di oltre il 90%. Se coltivata in vaso l’umidità ideale si aggira attorno al 60% con qualche nebulizzata delle foglie (umidità da non confondere con quella ambientale), dalla pianta sempre gradita.
Substrato.
Uso un 50% di pietra calcarea e un 50% di bark pezzatura fine o media, facendo un colletto (top dressing) di circa 1 cm di sfagno sul bordo superiore del vaso. Qualche filo di sfagno lo metto pure nel substrato.
Irrigazione.
Ci dilungheremo più del solito su questo aspetto in quanto è molto importante conoscere bene come comportarsi con le irrigazioni per arrivare alla fioritura.
L’irrigazione deve essere abbondante nei periodi di crescita e cioè da maggio a ottobre. In fase vegetativa il substrato deve asciugare tra una bagnatura e l’altra ma mai seccare. Deve rimanere umido ma non bagnato.
L’autunno, le irrigazioni devono rallentare gradualmente fino alla loro sospensione durante i mesi più freddi (dicembre – gennaio) al fine di accompagnare la pianta ad inizio riposo e permettere lo sviluppo degli steli floreali.
In novembre, dicembre e gennaio come precedentemente citato, è importantissimo che il substrato rimanga asciutto per alcuni mesi (dai 2 ai 4 mesi almeno) e comunque sino all’apertura dei fiori. Ovviamente l’umidità relativa ambientale deve essere adeguata per mantenere in vita la pianta e, se vi sapete trattenere, una leggera nebulizzazione della parte superiore del substrato la potete anche dare, purché nelle prime ore assolate del mattino. Per tanto che si faccia, eguagliare l’umidità ambientale naturale è praticamente impossibile in casa ma anche in serra.
Per questo verso novembre, a pseudobulbi maturi, in coincidenza con l’abbassamento stagionale di temperatura, nebulizzo leggermente il substrato facendo in modo che lo stesso rimanga completamente asciutto nel giro di poche ore.
A dicembre-gennaio, da quest’anno in serra tengo temperature (notturne) in equilibrio tra la serra fredda e l’intermedia, (10-13°C) di notte, e irrigo tre volte al mese e cioè una volta circa ogni 10 giorni con una tazzina d’acqua in quanto durante le assolate giornate invernali raggiungo in serra oltre i 20°. Se avessi umidità ambientale elevata potrei anche farne a meno.
Insomma avrete capito che questa pianta necessita di una giusta alchimia d’irrigazione e di un riposo particolare, non totalmente asciutto come i Dendrobium Nobile o le Coelogyne Cristata in quanto piante da serra fredda.
Riposo.
Questa pianta necessita di un periodo di riposo che nel suo habitat naturale coincide con il periodo che va da novembre ad aprile circa, dove il fertilizzante deve essere completamente sospeso e le irrigazioni molto diradate (se non sospese) sino alla comparsa delle nuove crescite mantenendo elevata l’umidità. Senza il riposo nell’asciutto, le canne produrranno keiki invece dei meravigliosi fiori. Il riposo finisce con lo spuntare delle infiorescenze, dopodiché si aumentano gradualmente le bagnature e le temperature.
Posizionamento.
In inverno la tengo in serra, nella parte più soleggiata, senza alcuna protezione dai deboli raggi solari che la colpiscono nelle ore mattutine, in estate e comunque quando le temperature notturne sono superiori ai 15° la tengo all’esterno assieme a tutti gli altri Dendrobium, sul lato nord della casa, in luce diretta ma con il sole che la colpisce direttamente solo nelle prime ore del mattino. E’ una pianta che ama la luce con intensità che arriva comodamente ai 50000 lux. Questa primavera proverò a posizionarla ad est, purché schermata dalle maestose foglie dei Cymbidium nelle ore centrali della giornata.
Da sottolineare che i livelli di illuminazione, soprattutto in inverno e a riposo, devono essere tenuti alti, pena il mancato sviluppo delle infiorescenze alla fine del riposo.
Fertilizzazione.
Come scritto sopra va eseguita solo durante la fase vegetativa, cominciando con un fertilizzante ricco di azoto in primavera, proseguendo con un bilanciato nei mesi di giugno, luglio e agosto e uno ricco di fosforo nei mesi di settembre – ottobre prima del riposo. Se non volete complicarvi troppo la vita, un buon bilanciato va bene per tutto il periodo della fertilizzazione.
Vi auguro una buona coltivazione di questa pianta che da sicuramente molte soddisfazioni!
Splendida pianta, piace molto anche a me con i suoi grappoli delicatissimi.
Ciao! mi manderesti la scheda per favore?
Inviata!
ciao.
Ciao Gioachino, questo post lo devo studiare a memoria, il mio l’anno scorso non è fiorito, è evidente che ho sbagliato qualche cosa… infatti l’ho lasciato troppo al freddo, minima 5-6 gradi e Corazza che me l’ha venduto mi ha detto che non può stare sotto i 13 gradi. quindi adesso è a a 13-15 nel van scale. Ultimamente Tiziana ha postato il suo fiorito e mi sono resa conto che invece il mio ha le canne nuove ma abbozzo di fioritura zero. Adesso l’ho riportato in casa, cercherò di vaporizzarlo e vediamo come va. Ho letto sopra che avresti la possibilità di mandare la scheda così me la tengo ben in vista..
Intanto grazie, devo trovare il tempo di farti visita qui più spesso 🙂
Un caro saluto
Grazia
Ciao Grazia.
Grazie per la visita.
Penso che tu abbia già dato risposta al perché della tua mancata fioritura !
Infatti questo Dendrobium è da serra intermedia con temperature che in inverno, da noi al nord 🙂 , sono difficili da ottenere se non si ha una serra almeno leggermente riscaldata.
Ergo escluderei completamente il posizionamento in appartamento riscaldato (temperature costanti) o in veranda anche se riparata dai classici vetri (temperature troppo fredde). Quest’ultimo, se non ricordo male è il tuo caso.
Che favorisce la fioritura è quasi sempre lo sbalzo termico e in effetti io in serra ho impostato come minima 11-12°. Siccome la mattina prende il sole apro leggermente la porta e abbasso la caldaia per far passare l’aria e ciò nonostante arrivo ad oltre i 20° per circa 6 ore al giorno.
Il vano scala è ideale per raggiungere le minime consigliate ma devi valutare quanta luce hai.
Nell’articolo qui sopra penso di aver descritto molto dettagliatamente come risolvere il problema del riposo e dell’irrigazione ma tieni sempre presente che ogni ambiente ha variabili diverse.
L’abilita di ogni coltivatore ( e non lo devo dire sicuramente a te! 🙂 ) è quello di adattare i consigli ottenuti con il proprio ambiente di coltivazione.
Per tornare alla tua pianta, se ora ha le canne nuove che stanno crescendo e la riporti in casa il risultato da ottenere è quello di far maturare il più possibile le nuove canne per il prossimo autunno, incominciare ad irrigare gradualmente, senza dimenticare di incominciare a fertilizzare con dosi in crescendo per poi fare il percorso inverso da ottobre in poi.
Ciao.
Ciao Gioachino, causa mille imprevisti riesco a ringraziarti solo adesso, perdonami!
Ora inizio le cure per i fiori del prossimo anno, non mi do pace con questa pianta che per altro è molto bella e cresciuta bene come canne e foglie, insomma ora ci provo :-))
un immenso grazie, un caro saluto, a presto
Grazia