Che botanici e tassonomi facciano molta confusione l’ho già scritto nell’articolo “La forma e la sostanza”. Nessuno me ne voglia! 🙂
Ho acquistato come una Coelogyne graminifolia la pianta in foto a lato e che di seguito descriverò in questo articolo. Quindi, come di consueto, mi sono messo alla ricerca di informazioni al fine di convalidare le mie impressioni e il mio modo di coltivarla.
Ora, molti siti, compreso “Orchidspecies.com”, sito in continuo aggiornamento che comprende, tra l’altro, tutte le note sulla nomenclatura IOSPE, tiene ben distinta questa specie dalla C. Viscosa, attribuendo loro habitat naturali simili ma diversi, soprattutto per altitudine di ritrovamento e attribuendo loro anche diverse ambientazioni climatiche.
Descrivendo la Coelogyne graminifolia, la cui etimologia della parola significa letteralmente “foglia d’erba” – in quanto le sue foglie sono “simile all’erba” – si legge:
“Some authors conclude that this species is a synonym of Coelogyne viscosa. I will leave them separate until I can determine the veracity of this” che tradotto vuol dire, “Alcuni autori concludono che questa specie (la C. Graminifolia ndr.) sia sinonimo di Coelogyne viscosa . Le lascerò separate fino a quando di questo non potrò determinare la veridicità”.
Ricordiamo che in tassonomia per sinonimo si intende ognuno dei più nomi scientifici della stessa specie, usati per indicare il medesimo ordinamento .
Attualmente la “World Checklist of Selected Plant Families” indica quale nome “ufficiale o “accettato” la Coelogyne viscosa e indica quale sinonimo per l’appunto la Coelogyne graminifolia.
Fatta questa lunga ma importante premessa, procedo a descrivere come personalmente la coltivo e come sono riuscito a portarla a fioritura.
Personalmente non la considero sicuramente una Coelogyne meravigliosa, il fiore non è molto appariscente e l’estensione delle foglie è piuttosto impegnativa ma alcuni la considerano una pianta che non può mancare in una collezione.
Generalità.
Il suo habitat naturale si trova in quasi tutto il sud est Asiatico, nella Cina meridionale, in India nord orientale, lo stato di Assam, la Birmania (ora Myanmar), Thailandia e Malesia, Laos e Vietnam ad altitudine che variano tra i 300 e i 1700 m dove vive come epifita e litofita nelle foreste primarie o vergini, in zone sempre ombrose e umide, prevalentemente vicino ai corsi d’acqua.
E’ caratterizzata da pseudobulbi allungati molto rugosi tant’è vero che appena presa pensavo fosse disidratata. Ogni pseudobulbo è bifogliare, portando foglie molto lunghe – possono arrivare anche a 50 – 70 cm – e strette, foglie che ovviamente non sono eternamente persistenti .
Fioritura.
Molto particolare con fiori a forma di stella che si aprono quasi in contemporanea da tutti i getti floreali che sono di breve lunghezza e che spuntano dai lati dei singoli pseudobulbi. I fiori che profumano delicatamente, hanno petali e sepali completamente bianchi, labbro con linee marroni con base giallo arancio. La fioritura avviene principalmente in inverno.
Temperature.
E’ sicuramente una Coelogyne da serra intermedia, con temperature che possono oscillare dai 15° ai 28° anche con qualche grado in meno per le minime, visto che alcune specie sono state trovate anche a quote relativamente alte. Per poco tempo possono resistere, purché ben bagnate, anche a temperature superiori i 30°.
Irrigazione e umidità.
Irrigare in modo che il substrato sia sempre umido dalla primavera all’autunno, diradando ma senza mai sospendere completamente in inverno. La diminuzione delle irrigazioni invernali farà sentire alla pianta il cambio di stagione e la indurrà ad una vitalità minore anche se non ad un riposo vero e proprio. Ricordiamo sempre che è una pianta originaria di un clima tropicale monsonico, dove la stagione delle piogge in inverno cessa ma la pianta viene bagnata dalla rugiada mattutina quotidianamente. In effetti nel loro habitat naturale anche nella stagione del monsone invernale le radici della pianta, ancorate ai supporti naturali quali i rami degli alberi, sono costantemente bagnate dalla rugiada o dalla elevata umidità. L’umidità, come per tutte le Coelogyne dovrebbe essere mediamente elevata e cioè un 70-80% di ur. ma ho notato che si accontentano di quello che gli posso dare 🙂 .
Posizionamento e fertilizzazione.
In estate è consigliato un posizionamento all’aperto, con una buona ventilazione e all’ombra naturale, magari sotto altre piante e comunque mai in pieno sole. In fase vegetativa fornire fertilizzante regolarmente e molta luce diffusa.
Substrato
Uso bark di pezzatura media, mescolato a materiale inorganico tipo lapillo e parti di carbone, tutto all’incirca in parti uguali. Alcuni aggiungono un pò di sfagno per fare in modo di aumentare la ritenzione idrica. Dall’ultimo rinvaso delle mie Coelogyne Cristata ho però eliminato definitivamente lo sfagno. Da rammentare che il substrato non deve mai seppellire i rizomi della pianta che devono essere sempre visibili.