Come previsto molte sono state le mail – alcune con interessanti osservazioni, altre anche di critica – in merito al precedente articolo inerente il posizionamento delle orchidee all’esterno.
Colgo l’occasione per invitare tutti ad esprimere i vostri sempre graditi commenti, richieste, consigli o quant’altro, direttamente sul blog e non per via breve, al fine che ogni argomento o problematica possa essere trattato e sia di utilità per tutti.
Rimanendo in tema analizziamo, se non proprio il cambiamento climatico, l’influenza che hanno gli aspetti meteorologici e climatologici sulle nostre orchidee.
La differenza termica tra giorno e notte, l’umidità dell’aria e nel substrato, il soleggiamento, la ventilazione, hanno sicuramente grande influenza sulla crescita e la fioritura delle orchidee. Come riuscite ad ottenere la variabilità di quanto sopra citato, sia essa all’interno di una serra, di un appartamento o all’esterno, poco importa 🙂 .
Come per quasi tutte le orchidee, una differenza di quasi 10 gradi tra giorno e notte ha sicuramente influito sulla formazione – a fine agosto – del primo getto floreale di una delle mie Fredclarkeara After Dark, oltre al fatto che la movimentazione dell’aria ha ridotto sicuramente la temperatura delle larghe e morbide foglie, aiutando l’evaporazione delle nebulizzazioni dalle stesse e dell’ acqua contenuta nel substrato, aumentando perciò l’umidità ma sopratutto riducendo la probabilità di infestazioni fungine.
Senza voler scomodare gli studi sull’effetto del cambiamento climatico pubblicati sul “Journal of Ecology”, dove si legge che per ogni grado in più di temperatura media, la fioritura delle orchidee avviene sei giorni prima, certamente il clima di queste ultime estati ha inciso notevolmente sulle fioriture (o meno) delle nostre orchidee.
Scontato direte voi!
Ma non diamo colpa al clima se qualcosa va storto!
Non dipende certo dal cambiamento climatico il fatto che uno dei miei Dendrobium Nobile (si veda la prima foto di quest’articolo) quest’anno sia fiorito da febbraio a marzo inoltrato, prima su tre canne e, per la seconda volta da metà giugno a fine agosto, su altre tre canne sempre formatesi completamente l’anno precedente .
Lo stesso Dendrobium quest’anno ha emesso però pochi nuovi pseudobulbi..
Causa della seconda fioritura? Colpa del clima? 🙂
Il fatto di non aver sospeso le irrigazioni, quando anche l’ultimo fiore della prima fioritura era caduto (oramai eravamo prossimi alla primavera), molto probabilmente ha impedito la formazione di più copiosi nuovi getti.
Sarebbe facile dire che è colpa del clima o, come diceva Einstein che “Chi non ha mai commesso un errore, non ha mai provato nulla di nuovo”, ma preferisco citare il meno accademico Bruce Lee il quale sosteneva che “gli errori sono sempre perdonabili, se si ha il coraggio di ammetterli”.
E che i vostri errori vi diano le stesse soddisfazioni dei miei! 🙂
Buoni errori di coltivazione a tutti!